Kaleidoscopica – schegge di una Messina distante. A cura di Mariateresa Zagone e Roberta Guarnera
“Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura.
D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”
Le città invisibili, Italo Calvino
Una realtà nuova e giovane, quella della Foro G Gallery, adagiata proprio sullo “Scillecariddi”, la possibilità, varcandone la soglia, di scoprire come in pochi metri quadri possa nascondersi l’anima di un luogo attraverso le otto opere della mostra che ospita. I linguaggi variegati di quattro artisti, tre architetti e una scenografa, concorrono a formare il caleidoscopio dentro il quale Messina, attraverso schegge di colori e di materia, si frammenta e si ricompone lungo i fili della memoria e del paesaggio, della storia e del mito. L’impatto con Kaleidoskopica è quello con una dimensione in grado di distorcere pensieri e percezioni: da un lato la smallness, la capacità di abbracciare con un unico sguardo la sua linea di costa lungo la falce sullo Stretto, dall’altro un luogo che tradisce distanze, temperature emotive, punti cardinali. La città sognata o consapevolmente progettata per un possibile ritorno, la voglia di incidere un segno sulla sua carne dopo essersi contaminati con altri mondi e altre visioni, la città futuribile, antica e parimenti contemporanea, la città che a volte si desidera dimenticare o in cui si desidera tornare; schegge, tracce che conducono alla Messina di oggi come all’ultima delle tappe di un viaggio attraverso il tempo, tempo sempre diverso, ora dilatato, ora contratto, le opere in mostra diventano stigmatizzazioni precisissime di un’identità vertiginosa che solo apparentemente sembra essere stata inghiottita dalla storia. Città dell’assenza e dell’archetipo, città compendiaria e città osservata nell’apparente quiescienza sono varie le direttrici seguite per approfondire il legame fra i quattro artisti e Messina, una riflessione a più voci sul suo “abitare simbolico” in tensione tra esattezza geografica e fantasia visiva.
Da qui il titolo del progetto che richiama il caleidoscopio, oggetto strabiliante e pirotecnico in cui è possibile vedere alla rinfusa frammenti colorati, riflessioni multiple, immagini mutanti e imprevedibili, realtà o parti di essa, visioni immaginifiche e forme concrete, le stesse che danno corpo alla città stratificata nell’immaginario di ognuno degli artisti presenti in questa collettiva. Tutti messinesi e giovani, alcuni dei quali temporaneamente o stabilmente residenti altrove, attraverso sensibilità differenti si interrogano sulla vitalità dello spazio urbano anche quando violentato o stravolto, sulla fecondità del rapporto con esso e sull’unità inscindibile col paesaggio e con la storia.
Le otto opere, icone senza appello di questo rapporto, si incastrano concettualmente come schegge, si rincorrono lungo le pareti, dialogano e si rimandano a vicenda fra acquerelli e opere digitali, installazioni e tempere.
With immense pleasure, FORO G gallery is delighted to host the exhibition named “Kaleidoscopica – Fragments of a distant Messina”, curated by Mariateresa Zagone and Roberta Guarnera.
Four local artists, three architects and one scenographer, who live in different regions of the country, displaying eight artworks made with different techniques.
Their artworks make you feel as if you were watching them through a kaleidoscopic lens: they are colorful fragments, scattered from Messina’s history, myths, landscapes and memories.
In line with the gallery’s concept, this exhibition offers you a new point of view.











Photos © Roberta Guarnera